Il lavoro dell’artista siciliano emergente Maurizio Caltabiano si basa su addizione e sottrazione di informazione. La sottrazione consiste nell’estrazione di strati di colore da una fotografia originale. L’addizione viene invece realizzata mediante i canoni linguistici e la composizione tipici dell’illustrazione (didascalia e testo) e del fumetto / manga (riquadri e composizione). Il processo si ispira alla produzione delle stampe dell’ukiyo-e, soprattutto nella mescola di riproducibile e unico. Ogni opera cerca di esprimere il conflitto tra il digitale e il materiale. Conflitto che si consuma nel processo di addizione, sottrazione e trasformazione dell’informazione nel suo continuo alternarsi con il rumore di fondo.
All’artista interessa l’alterazione del significato mediante l’aggiunta e la sottrazione di strati sottili di informazione. Tramite differenti canoni linguistici separati dal loro contesto abituale, evidenzia un messaggio nascosto. Lo crea al contempo come una conversazione ripulita dal rumore di fondo o come un volto evidenziato nella folla. Ogni messaggio trasmesso da un’opera vive insieme al rumore di fondo come l’informazione vive al fianco dell’entropia, del disordine e del caos. L’entropia è l’impossibilità di tornare indietro che emerge in ogni trasformazione. L’entropia per Maurizio Caltabiano è in ogni gesto della natura e lo rende unico, irripetibile. Tutto il suo lavoro è basato sul terrore del gesto materiale che sporca e rende unica l’opera digitale. L’entropia non è altro che il suo rimorso.
“Ciò che in astratto potrebbe sembrare un semplice modulo colorato diventa in realtà quanto di più drammatico sia possibile ottenere su una superficie piatta. […] il problema del decorativismo pittorico è il più serio che affligga l’arte contemporanea.”
Citazione di Clement Greenberg tratta da “Klee”, parte della collezione “I classici dell’arte. Il Novecento”.
Vuoi iscriverti alla nostra newsletter e rimanere sempre aggiornato?