BEST PRACTICE MADE IN SUD: FabLab Palermo

Eliana Messineo, Responsabile per la Progettazione e la Comunicazione di FabLab Palermo, ci racconta nel dettaglio questo progetto di innovazione tecnologica e digitale, il primo FabLab in Sicilia.

fablab_palermoCos’è FabLab Palermo e come nasce?

Rispondere a questa domanda, fornendo un’unica risposta è sempre difficile! Perché in realtà FabLab Palermo è una e molte cose insieme.
Bisogna partire dall’origine, però, decifrando le componenti del suo nome: FabLab sta per Fabrication Laboratory. FabLab Palermo, infatti, è un laboratorio di fabbricazione digitale che si inserisce nella rete mondiale dei fablab. Di cosa ci occupiamo? Di innovazione tecnologica e digitale, nello specifico di artigianato digitale, ovvero tutte le innovazioni e le opportunità che macchine a controllo numerico, come stampanti 3D, frese, laser cut, unitamente alla modellazione 3D, ed altre innovazioni legate all’elettronica e alla robotica, possono apportare nella produzione artigianale e nelle manifatture, anche quelle più tradizionali.
Il nostro FabLab è stato il primo nato in Sicilia e uno dei primi del sud Italia. Per noi è un bel primato, perché abbiamo sfidato lo scetticismo iniziale e anche la poca conoscenza e comprensione che nel 2013, anno di costituzione, ancora aleggiavano dietro a termini come: open source, stampante 3D, Arduino, makers, ecc. Vere e proprie parole misteriose ai più! Da quel momento, però, la nostra Associazione ha continuato a crescere e ad evolversi, radunando attorno a sé la numerosa community di makers siciliani. Ed il nostro progetto è stato da stimolo e supporto per la diffusione di altri fablab o maker space nella nostra isola. Insomma, siamo stati dei pionieri, rischiando molto, ma oggi possiamo dire di avere un buon seguito e di essere in piena espansione delle nostre attività, con un collegamento molto forte alle dinamiche dei principali fablab italiani.

Che tipo di attività/corsi promuovete?

A livello operativo-laboratoriale, Fablab Palermo gestisce, in accordo con Leroy Merlin, un laboratorio (maker space) all’interno della sua sede di Palermo – Mondello, ma opera in rete con il territorio regionale (specialmente nell’area nord-occidentale dell’isola), per lo svolgimento delle sue attività: prototipazione, progettazione e modellazione 3D; formazione e divulgazione delle nuove tecnologie digitali; progetti del terzo settore su innovazione, inclusione sociale, ecc.; progetti con le scuole (alternanza scuola lavoro, laboratori per studenti e docenti, ecc.) e mobilità europea (Erasmus Plus, tirocini formativi).
Una delle attività che ci sta più a cuore è senz’altro la divulgazione e l’educazione ad un uso consapevole, oltre che creativo, del digitale. Per questo abbiamo progettato un’offerta formativa, di workshop e corsi, rivolti ad adulti ma anche a bambini e ragazzi. Imparare giocando e divertendosi è il motto di questi laboratori, attraverso i quali, i bambini si approcciano alla Stampa 3d, all’elettronica, al coding, alla robotica.
Dal 2015, peraltro, ci siamo trasformati in Associazione di Promozione Sociale, proprio per incrementare le attività e i progetti, legati alla cultura digitale, che possono avere un’implicazione positiva in ambito sociale. Per questo cerchiamo il più possibile di collaborare con le realtà innovative e del terzo settore, e con le quali, negli ultimi anni abbiamo condiviso eventi e progetti. Come Going To Expo, che ci ha visti protagonisti a Expo Milano insieme a Streat Palermo Tour, Crocchè, Insight, MAKEin SAL, e molti altri, o Wiad Palermo edizione 2016 e 2017, evento mondiale sull’Architettura dell’Informazione che abbiamo condiviso con i nostri amici di Pmo Coworking, Push, Open Data Sicilia, UX Book Club Palermo.

A chi sono indirizzate le vostre attività?

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A tutti! Non ci sono limiti di età per essere makers, così come non ci sono differenze di genere per approcciarsi alla tecnologia digitale. Nelle attività per bambini, ad esempio, adottiamo l’approccio della STEAM EDUCATION (Science, Technology, Engineering, Art & Design, Mathematics) che cerca di avvicinare a materie come la tecnologia e la scienza, soprattutto le bambine, per eliminare differenze di genere in queste discipline. Per la sua natura, di centro di innovazione in ambito tecnologico e digitale ma anche in quello sociale, FabLab Palermo non può che essere “open” e accogliente. L’educazione al digitale può stimolare i giovani, ma anche gli adulti. Pensiamo ai cosiddetti senior e quanto, attraverso le attività che proponiamo. possano maggiormente esser implicati in processi da cui sinora sono rimasti esclusi. Ed in effetti sono moltissimi i pensionati tra i nostri associati. Ma davvero c’è una varietà di persone, età, idee, formazioni, che arricchisce la nostra comunità e che fa sentire tutti parte integrante di uno stesso progetto di vita, oltre che professionale o di svago. Insomma, chi partecipa alle attività del FabLab Palermo condivide uno stesso approccio alla vita di comunità e questo per noi è importantissimo.

Qual è stato il più grande successo ottenuto e quale la principale difficoltà affrontata?

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Beh, senza dubbio la più grande difficoltà e il più grande successo corrispondono: avercela fatta da soli! Tutto il lavoro svolto, dal 2013 ad oggi, non ha beneficiato di alcun finanziamento pubblico-privato ed ogni tassello che abbiamo messo alla nostra storia è frutto di un duro lavoro, di autofinanziamento e di tenacia. Abbiamo ricevuto qualche donazione, che ci ha consentito di incrementare il parco macchine del nostro laboratorio ma per il resto molto sudore e molta spremitura di meningi!In questo devo dire che siamo riusciti ad amalgamare molto bene le nostre risorse e competenze. Il nucleo base del FabLab Palermo è composto da professionisti con esperienza e formazione di tutto rispetto, che, in un certo modo, si sono reinventati, come spesso accade oggi, se si vuole lavorare. Ma tutti noi lo abbiamo fatto con gioia, entusiasmo e mettendoci ognuno del nostro. Io ad esempio vengo da esperienze totalmente differenti: sono un PhD in Scienze del turismo e mi sono occupata di formazione, ricerca e progettazione. Per FabLab mi occupo prevalentemente dei progetti con scuole e terzo settore e come avrete capito di PR! Ma il cuore di FabLab Palermo sono i miei colleghi che si occupano della modellazione e della progettazione, i veri tecnici, architetti, ingegneri, “smanettoni” certificati: Marcella Pizzuto, la nostra super presidentessa (altro primato di genere di FabLab Palermo!), Pierangelo Di Benedetto, Michele Pizzuto, Elio Lo Mauro e poi Daniele Bruneo, Vincenzo Costa, Giovanni Pullarà. Ma davvero tante altre persone ci aiutano a realizzare tutto quello che facciamo. Ed uno dei riconoscimenti più belli è senz’altro l’affetto e il sostegno della nostra community. Come quello che ci ha dimostrato due settimane fa quando, finalmente, il Comune di Palermo ci ha assegnato un bene confiscato alla mafia che sarà la nostra nuova sede! Ah, ecco, questo è un successo fresco fresco per cui siamo felicissimi!

Quali sono i vostri progetti futuri?

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Sicuramente inaugurare la nostra nuova sede, nel bene confiscato ottenuto. Era una scuola materna e per noi è un buonissimo auspicio perché finalmente potremo realizzare la nostra idea di fondare una scuola di artigianato digitale aperta al territorio. Inoltre potremo finalmente aumentare la progettualità in collaborazione con altre associazioni, con le istituzioni scolastiche e territoriali. La nuova sede ospiterà molte attività, sia quelle più tradizionali di FabLab Palermo sia altre che abbiamo già ideato con i nostri partner. Sarà una sorta di fablab coworking civico dove, ancora una volta, ci sarà spazio per tutti. Ah, la sede si trova in via Titina De Filippo 3 (c’è il tram vicino!) e presto faremo una bella festa di apertura alla città-
Cos’altro poi? Sicuramente vogliamo proseguire alcuni progetti che ci hanno portato fortuna e che un po’ costituiscono il nostro marchio di riconoscimento in giro per l’isola. Tisky Tosky è uno di questi, il nostro souvenir 3D che riproduce i monumenti principali di Palermo e non solo e che di recente è stato scelto dal Comune di Palermo come souvenir ufficiale dell’Itinerario arabo normanno Unesco. E poi, ancora, le nostre attività divulgative e formative, per continuare a dare stimoli ai giovani e meno giovani e aiutarli a sviluppare le nuove professioni digitali. Quando vediamo accendersi nei loro occhi la luce della speranza e della creatività questo per noi è il più bello dei riconoscimenti. Perché capiamo che il nostro lavoro è importante.

Sicily & Sicilians si ripropone la diffusione delle eccellenze siciliane in tutta Italia e all’estero. E’ sempre bello venire a conoscenza di progetti innovativi come il vostro. Cosa consigliereste a chi ha il nostro stesso obiettivo ma è in qualche modo scoraggiato dagli ostacoli che incontra rimanendo in Sicilia?

Non mollare mai anche di fronte agli ostacoli e allo sconforto, imparare sempre, e avere voglia di farlo, condividere le proprie idee, collaborare con chi può aiutarvi a migliorarle, non pensare e non ragionare a compartimenti stagni, mescolare e fondere le proprie tematiche e competenze con quelle altrui e, come dice il nostro motto, Think it, Make it! Basta cominciare a ragionare e fare le cose senza aspettare il destino o la fortuna. Quella, e la storia di ciascuno di noi, si costruiscono passo dopo passo, provandoci e credendoci. E mettendosi alla prova. Solo così possiamo costruire una comunità aperta, inclusiva e felice in cui ognuno di noi può avere spazio e condividerlo, senza conflitti e competizione, con tutti gli altri.

Volete saperne di più? qui un loro bellissimo video di makers all’opera il link del sito di FabLab di Palermo

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