Sappiamo bene che la nostra Sicilia è piena di giovani di talento e uno di questi è sicuramente Marco Gallo.
Marco Gallo è un giovane regista originario di Agrigento, che ha abbandonato la sua amata città per seguire il suo grande sogno: diventare un regista e riuscire a raccontare le sue storie attraverso i video. Questa passione nacque in lui quando l’artista era ancora adolescente e il padre per puro caso gli regalò una videocamera. Il regista, benché abbia anche progetti al di fuori della Sicilia, non dimentica la sua terra. Infatti ha già in cantiere diversi progetti tutti siciliani per i prossimi mesi. Dopo essere venuti a conoscenza di “1768 giorni”, film che ha girato su Totò Cuffaro, famoso esponente politico siciliano, abbiamo deciso di proporgli una breve intervista.
Ciao Marco! Come ti definiresti, se dovessi utilizzare solo 3 parole?
Determinato, positivo e folle. Avrei voluto scrivere bello e affascinante ma con gli anni qualcosa è andato storto. Scherzi a parte aggiungerei sicuramente ambizioso.
Ci racconti il tuo percorso e di cosa ti occupi?
Io sono andato via da Agrigento a 18 anni e all’epoca ero determinato, positivo e folle. Ho studiato cinema a Cinecittà con il sogno di raccontare storie, di mostrare il mio modo di vedere le cose e di comunicare. Sono passati dieci anni e non vedo nulla di diverso se non l’esperienza di anni di sacrifici, lavoro ed errori. Questi sono determinanti in un percorso di crescita. E sicuramente qualche soddisfazione negli anni che non guasta mai.
Da dove è nata questa tua passione per la regia?
A 16 anni mio padre mi regalò una videocamerina per le vacanze. Si trasformò in un mezzo di comunicazione per la mia vita. Ho sempre immaginato storie, pensieri, frasi e serviva soltanto un gesto che mi aprisse gli occhi ed un mezzo per raccontarle. Così, quando capii che non avrei vinto un pallone d’oro o una medaglia d’oro olimpica mi ritrovai da solo con la videocamera e capii che non era casuale.
Ci racconti meglio del video su Totò Cuffaro che hai girato?
1768 Giorni è un docufilm che racconta la storia di un ex Presidente che all’apice della sua carriera ha perso tutto il potere che aveva e dopo 1768 giorni ha riaquisito la sua libertà come uomo, una seconda vita. E‘ una storia molto importante secondo me, un pezzo di storia della Sicilia perchè Totò Cuffaro è stato l’unico politico ad aver scontato una pena in carcere, è stato per molti Il Presidente ed oggi viene ancora “osannato“ da molte persone, una cosa stranissima che mi ha spinto a raccontare questa storia. L’ho seguito a Roma, in Sicilia, in Africa…e lì abbiamo vissuto un’esperienza straordinaria e indimenticabile. 1768 GIORNI è sicuramente uno dei miei progetti più importanti.
Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi progetti futuri? Avranno sempre come focus la nostra Sicilia?
Uno sì, assolutamente. La Sicilia per me è sempre Casa, ho girato in passato diversi video ad Agrigento, la mia città. E continuerò a farlo. Ma il prossimo video in uscita sarà la mia versione definitiva del mio sguardo su Agrigento e provincia e farà parte del progetto “City of the temples“ del fondatore Cristian Moncada , un progetto turistico e culturale innovativo a mio avviso, e verrà presentato il 24-25 Febbraio al Forum del turismo al parco archeologico della Valle dei Templi.
Poi continuo a preparare la seconda edizione del Farm Film Festival, una rassegna cinematografica internazionale di cortometraggi al Farm Cultural Park che si terrà dal 17 al 20 agosto. Non vedo l’ora. Vivo a Roma da dieci anni ma sono e sarò sempre agrigentino e siciliano.
Sicily & Sicilians si ripropone di diffondere le eccellenze siciliane in Italia e all’estero. Tu che sei un giovane siciliano di talento e sei apprezzato in tutta Italia hai qualche consiglio da dare ai tuoi coetanei che come te hanno una grande passione e faticano a realizzarsi?
La prima cosa che consiglio è quella di ascoltare se stessi e guardare in faccia alla realtà. Inutile prendersi in giro sperando che la fortuna arrivi dal cielo, è totalmente inutile dare per scontate le cose se non le proviamo e non diamo il massimo in ciò che facciamo, è inutile fare le cose solo per soldi senza passione e nel momento in cui un giovane impara ad ascoltare se stesso e guardare in faccia alla realtà, inizierà a capire cosa vuole realmente dalla sua vita e poi potrà iniziare a pensare a come ottenere ciò che vuole.
Quando si fatica a realizzarsi è perchè non si hanno le idee chiare e la giusta determinazione, ci vuole molto spirito di sacrificio in quello che si fa, bisogna saper rinunciare a qualcosa, bisogna saper accettare le sconfitte ed essere consapevoli dei propri errori. Mai cercare di avere sempre ragione, si parte già in torto. Poi, sinceramente, penso che per me non sia ancora arrivato il momento di dare consigli. Per me questo non è un punto di arrivo ma soltanto l’inizio.
Vuoi aggiungere qualcosa che non ti abbiamo chiesto?
No, quello che non mi viene chiesto oggi spero sia di buon proposito per essere chiesto una prossima volta.
Per conoscere altro su Marco visitate il suo sito: www.marcogallo.it
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