Bios Vincent, è un pittore siciliano.
La sua arte è mutuata da un preciso percorso culturale, da codici antichi come la grafica e la letteratura medievale, le incisioni, l’arte sacra, e un immaginario visionario.
Si avvale di ogni genere di strumento: spatole, pennelli, reti, proiettili, plastiche, tessuti, cemento e grovigli di materia, sino ai colpi d’arma da fuoco e alle fonti di energia rinnovabile. Installazioni di grande formato a parete, performance e mixed media sono le tecniche utilizzate nella sua ricerca.
La curatrice Martina Cavallarin dice di lui: “Bios indaga la dimensione del sociale concentrandosi su temi spigolosi come l’aborto, l’ecologia, le sopraffazioni, la violenza, le barriere fisiche e mentali”.
Nelle sue opere si riconosce la sensibilità verso le grandi problematiche dell’esistenza umana ed una evidente contrapposizione culturale ad ogni tipo di violenza, tema che caratterizza alcune delle sue più importanti opere a partire dal 2011 con la performance “Spari” realizzata presso il Poligono di tiro di Tirano che prosegue poi con l’installazione ambientale “Il muro ha un suono”, realizzata per il museo di Palazzo Reale a Palermo nel 2012.
Qui si rievoca attraverso i segni lasciati dai proiettili sui muri quei momenti doppiamente tragici in cui i plotoni di esecuzione esponevano ad una violenza inumana tanto i prigionieri a cui veniva tolta la vita, tanto i soldati resi complici di questa violenza dal gesto comune.
Il tema della pena di morte con la serie delle “Fucilazioni” si apre poi alla riflessione sulle condizioni in cui l’umanità dell’essere umano viene “giustiziata” attraverso atti di violenza sociale, psicologica, affettiva.
Nel 2013 e 2014 continua su questi temi con il progetto itinerante “Camerardente. Contro ogni pena di morte” di cui vengono realizzate 13 tappe italiane e sono in preparazione le tappe estere. Con la mostra “Ma-Donne” inizia a sviluppare una sinergia con l’Associazione Animatamente che gli consente di introdurre nel suo lavoro un piano di confronto con la realtà.
Cruciale nella vita dell’artista siciliano è stata l’esperienza in Cina, dove dal 2005, grazie a uno scambio culturale, ha vissuto per due anni a Shen Yang, dove oltre a perfezionare la sua ricerca con le tecniche incisorie, ha collaborato con la Galleria Luxun e a Pechino con la Galleria 798.
Dal 2000 il suo lavoro è stato presentato in varie mostre collettive e personali in Italia e all’estero: a Montecarlo, Bios Vincent è rappresentato dalla Opera Gallery.
Trapani è la città natale dell’artista siciliano che vive e lavora tra Milano e la Cina.
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