Il Micromuseo Immateriale del Grano e del Pane è un’eccellenza siciliana della provincia di Caltanissetta. Scopriamo nel dettaglio cosa offe ai suoi ospiti.
Cos’è il Micromuseo Immateriale del Grano e del Pane?
MEMORIA, CONOSCENZA E INTERAZIONI: i tre termini usati nel payoff del MicroMuseo suggeriscono immediatamente la chiave di lettura del suo concept progettuale. Un percorso narrativo che coniuga la dimensione storico-antropologica della memoria, specifica della comunità del Borgo Santa Rita (CL), con la dimensione scientifico-didattica legata ai saperi del grano e del pane.
Nell’ottocentesco palazzetto baronale, appena restaurato, trovano posto una serie di installazioni interattive/sensoriali e artefatti di comunicazione immateriali (infografiche, animazioni, documentari) che costituiscono il focus dell’esperienza di visita al museo.
Niente oggetti, ma informazioni “messe in scena” con l’obiettivo di conservare e consegnare alle nuove generazioni la memoria collettiva e suggerire, attraverso la conoscenza di saperi specifici (grano e pane), un sistema di valori irrinunciabili in chiave contemporanea e futura. Un progetto quindi di “riuso” del patrimonio culturale come motore di sviluppo, sostenibile e condiviso, di questa piccola comunità.
A dare il via al progetto nel 2012, la costituzione dell’Associazione culturale Santa Rita.org, composta da donne unite dall’obiettivo comune di riqualificare l’antico Borgo preservandone l’identità storica, religiosa, culturale e gastronomica, con l’intento di muovere l’economia del villaggio e renderlo una meta di slow tourism di qualità.
In che modo gli utenti possono dare il loro contribuito alla Biblioteca sul Grano e sul Pane?
Prima di rispondere a tale domanda bisogna descrivere IL MICROMUSEO IN DETTAGLIO:
L’allestimento al piano terra ospita delle installazioni di carattere antropologico che raccontano differenti sfaccettature della vita del Borgo.
L’introduzione alla visita e la storia del villaggio sono a date al racconto della moglie del Barone La Lomia – Rita Bordonaro La Lomia – alla quale fu dedicato il Borgo nel 1895.
Un sistema di installazioni sensoriali offre la sperimentazione e la conoscenza del Borgo attraverso la fruizione di testimonianze fotografiche (vista), di suoni dei campi e delle attività umane (udito), di elementi naturali di forma e consistenza diverse (tatto), di odori della natura e della panificazione (olfatto).
Un pannello interattivo attiva narrazioni audiovisive sulla memoria, il lavoro e il culto.
L’allestimento al primo piano è diviso in aree tematiche che raccontano il ciclo del grano e della panificazione.
La Stanza del grano offre una panoramica sui suoi aspetti botanici, storici, culturali e ambientali, con il supporto di grafiche esplicative e con, tra l’altro, una sequenza mitologica legata al rapimento di Persefone e ai cicli stagionali del grano.
La Stanza del pane racconta i processi tecnici di trasformazione del grano, dalla macinazione all’impasto e alla cottura e con, tra l’altro, un’infografica sulle proprietà nutritive del pane, elemento basilare per un sano regime alimentare.
Ebbene, l’infopoint del primo piano ospita una piccola biblioteca monografica, “la dispensa del sapere”, sul grano e sul pane, aperta a contributi collaborativi da parte degli utenti, che verrà ampliata nel tempo secondo una costruzione dinamica delle conoscenze (alle scolaresche che ci verranno a trovare chiediamo di donare una loro ricerca, un loro progetto, un loro contributo che “alimenterà” e “nutrirà” la ex dispensa alimentare).
Quali sono le tecnologie di cui vi servite per la realizzazione del vostro percorso museale?
Abbiamo provato a costruire un luogo capace di conservare e trasmettere le microstorie di vita e fatica di questa piccola e coesa comunità – afferma l’arch. Francesco Monterosso a cui sono stati affidati l’Ideazione, la direzione, il coordinamento scientifico ed il progetto di allestimento – che con le nuove generazioni scommette sul patrimonio culturale (memoria e saperi) come volano di sviluppo sostenibile. Un microMuseo di “identità e di territorio” (ecomuseo), un exhibit multidimensionale e multiverso, che ha mescolato memoria, scienza e saperi tecnici, avvalendosi in particolare di strumenti narrativi contemporanei e tecnologie digitali low-cost (come Arduino e Processing), progettati e realizzati da un team di giovani designer siciliani. Un progetto design-driven, quindi, che scaturisce da una cultura di progetto diffusa negli ultimi anni, grazie al costante lavoro di formazione e di divulgazione promosso dalla “scuola” di design dell’Università di Palermo e dalle associazioni professionali operanti sul territorio nazionale, come ADI e Aiap.
Quali sono le difficoltà e i vantaggi che un progetto innovativo come il vostro può riscontrare in Sicilia?
Vi rispondo citando Laura Anello – giornalista de “La Stampa” e madrina del MicroMuseo- che ha definito il MicroMuseo “un’astronave piombata sul villaggio che racconta la magia di un borgo che è concentrato di storia, di memoria, di sogno e di riscatto”.
È stata l’occasione di praticare una felice convergenza tra il mondo del design (in termini di espressione professionale e di ricerca scientifica) e della programmazione territoriale, che ha trovato la sua materializzazione finale all’interno di una pubblicazione (in stampa) e di una conferenza incentrata sul tema Design, patrimonio culturale e sviluppo locale (21 maggio 2016).
Un progetto “open” e “dal basso” che ha dietro una serie di (auto)produzioni – audiovisivi, installazioni, documentari, infografiche, animazioni, etc – che possiamo definire “a km 0”. Tutto il team di designer, infatti, è costituito da giovani professionisti siciliani (anche di formazione), che operano con successo su tutto il territorio nazionale: Luisa di Martino, Diego Emanuele, Martina Di Piazza, Ugo Di Piazza, Giovanni Dioretico, Sara Farruggia, Maurizio Schifano, Alessandro Friscia, Floridia Allestimenti Museali (realizzazione dell’allestimento).
Quali sono i vostri obiettivi per il futuro? Cosa vorreste che il il Micromuseo Immateriale del Grano e del Pane diventasse?
Il Borgo Santa Rita è un piccolissimo villaggio rurale la cui identità è da sempre legata al lavoro e ai ritmi degli sconfinati campi di grano da cui è circondato.
È qui che, quasi per scommessa, il Forno Santa Rita di Maurizio Spinello sforna quotidianamente quello che di recente è stato premiato come “il pane più buono di Sicilia”, realizzato con pregiati grani antichi siciliani e tecniche tradizionali.
In questo contesto, il recupero architettonico del palazzetto baronale e la sua riqualificazione a Micromuseo interattivo svolgono un ruolo strategico per la trasmissione dei saperi legati alla cultura rurale del territorio.
Il progetto si prefigge l’obiettivo di valorizzare l’itinerario rurale del Borgo, nella doppia accezione di “percorso fisico e di conoscenza”, con le seguenti finalità: valorizzare il capitale territoriale, tutelandone l’identità e i suoi tratti distintivi (storia, cultura, produzioni tipiche locali, qualità del paesaggio rurale) e migliorandone l’attrattività turistica; realizzare e incentivare attività, esistenti e future, di sviluppo economico per le aziende agricole e artigianali della zona e dell’intero indotto. Il progetto, infatti, mira a sviluppare forme innovative di: Attività didattico-culturali; Agricoltura sociale; Fruizione del territorio-valorizzazione delle tradizioni.
Un borgo a dimensione familiare dove i bambini possono giocare e imparare e dove le cose fanno fatte semplicemente bene!
Il vostro progetto, così come Sicily & Sicilians, vuole valorizzare il territorio e promuovere le sue eccellenze grazie a metodi di comunicazione innovativi: quali credete che siano i metodi migliori per coinvolgere il pubblico siciliano?
In collaborazione con Ibla Europe, un’agenzia di viaggi di Ravanusa, e con Sicily Promotion, un’associazione culturale di Caltanissetta classificatasi al I° POSTO per il settore Turismo, area tematica Marketing Digitale, categoria “Costruire comunità digitali” a SMAU NAPOLI 2015, abbiamo proposto a tutte le scolaresche della Sicilia un “VIAGGIO DIDATTICO” attraverso l’identità dei luoghi, le tradizioni e la cultura del Borgo Santa Rita incentrato sul tema del grano.
Farà da cicerone e moderatore il simpaticissimo IVANO IL GRANO, un tipo eclettico, sportivo e super dinamico, che tra sketch, attività didattiche e giochi accompagnerà gli studenti in questo divertente percorso di conoscenza e consapevolezza sul tema.
I bambini riceveranno un originale kit in ricordo dell’esperienza, costituito da: un divertente opuscolo/fumetto che racconta le bellezze e le tipicità del Centro Sicilia; una sacca in cui riporre i materiali informativi del Micromuseo, una cartolina per condividere l’esperienza, un coupon per partecipare ai tenti concorsi e alle svariate attività che l’Associazione Borgo Santa Rita e l’Associazione Sicily Promotion porteranno avanti nel corso dell’anno.
La visita al Micromuseo Immateriale Del Grano E Del Pane è anche una tappa del percorso turistico “Agris Itinere” ideato e portato avanti dall’Agenzia Ibla Europe.
Un viaggio sensoriale ed emozionale che parte dalla terra, passa per il recupero di tradizioni per diventare un luogo della memoria. Un punto di partenza per una nuova consapevolezza e per il recupero di valori su cui costruire la Sicilia autentica che ci piace.
Un “marcatore di identità” (per dirla con Settis), presidio e roccaforte contro le spinte omologanti della globalizzazione, utile ad avviare e innescare processi di rigenerazione sociale a partire dal recupero storico-culturale ed economico del patrimonio rurale siciliano.
Se volete saperne di più su questo interessante museo siciliano visitate il loro sito 🙂
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1 thought on “(Italiano) MADE IN SICILY: Micromuseo Immateriale del Grano e del Pane in Sicilia”