Arte e Natura sono il binomio attraverso cui si muove la produzione della giovane artista emergente siciliana Sabrina Rosalia Mancini.
Dopo il diploma in grafica pubblicitaria e fotografia, sotto la spinta della sua passione per l’ambiente e la natura, intraprende la carriera universitaria presso la facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Palermo. Trovando ispirazione nel disegno botanico, lascia gli studi di Agraria per iscriversi al corso di Arte ambientale e Linguaggi sperimentali dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove è attualmente iscritta.
La giovane pittrice sperimenta i diversi linguaggi dell’arte: la pittura, la fiber art, il libro d’artista, lo stop motion.
I suoi lavori grafici e pittorici nascono su piccole superfici, per poi essere assemblati in opere che vanno dal medio al grande formato. Predilige un approccio timbrico e utilizza prevalentemente materiali come la carta, gli inchiostri, ma anche tele, acrilici e idropittura. I suoi soggetti sono corpi dalle forme straziate, esasperate. Identità esanime che vagano a lungo in mare, in cerca di una terra sulla quale posare i piedi. Ma sono anche ‘vestiti’ vuoti, identità approssimate, animati e inanimati: neri come la morte, bianchi come il vuoto e rossi come il sangue.
Nel 2014 il suo libro d’artista “Identità metropolitane” è selezionato per partecipare alla selezione di opere degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo “Start up” presso Villa Niscemi. Tra le esperienze performative risulta incisiva la performance “+12-1”, a cura di Marco Rigano, che la porterà alla realizzazione di una serie di disegni. Nonostante la giovane età va anche menzionata l’esperienza come ceramista: nel 2015 collabora con Scianna Ceramiche.
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