(Italiano) Spazio creativo a Palermo: la realtà siciliana “MyRoom”

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Sala espositiva, di co-working, studio fotografico, e molto altro: stiamo parlando della giovane azienda MyRoom. Uno spazio creativo aperto a tutti – dai giovani artisti, agli studenti, ai lavoratori – nato nel 2020 a Palermo.

Subito messi alla prova dalle sfide dell’anno passato, in quanto realtà fresca e in continua evoluzione, i ragazzi del team di MyRoom hanno accettato le sfide della pandemia per proporre nuove iniziative, tra cui il contest per artisti My2020. Leggete la nostra intervista per conoscere i servizi offerti da MyRoom e il loro rapporto con il mondo dell’arte.

1. Quella di My Room è una giovanissima realtà sviluppatasi nel 2020. Come e perché è nato il vostro progetto? 

In realtà il progetto di MyRoom era nelle nostre menti da tempo ma, dopo tanti contrattempi, abbiamo terminato i lavori di ristrutturazione proprio due ore prima del lockdown di marzo. Quindi sì, è nato nel 2020, però forse stava già sviluppando gli anticorpi contro le difficoltà! 

È stato difficile scegliere se affrontare la pandemia adattandoci o abbandonando il progetto ma, alla fine, abbiamo deciso di dimostrare a noi stessi di cosa siamo capaci perché pensiamo che i sogni restino tali se non decidi di metterli in pratica. Come e perché è semplice da spiegare: ne avevamo bisogno! In fondo MyRoom è nato proprio per necessità, la nostra… Cercavamo da tempo un punto di partenza, un posto dove convogliare tutte le nostre idee, uno spazio in continua evoluzione e alla portata di tutti, dove creare e sperimentare: un libero spazio creativo insomma! 

2. La vostra organizzazione è situata a Palermo, in Sicilia. Qual è il vostro legame con il territorio? 

Il nostro legame con il territorio è quello tipico di chi “ama e odia” il posto in cui vive. Siamo entrambi siciliani, uno palermitano purosangue e l’altra meticcia sicula. Abbiamo viaggiato tanto e vissuto all’estero diversi anni, in modo stabile e pensando anche di investire lì. Poi ogni volta ci chiedevamo perché non potessimo trovare una nostra dimensione proprio “a casa”; così abbiamo deciso di tornare e provare a fare qualcosa per la nostra terra complicata e piena di contraddizioni. Siamo ogni giorno spinti dalla voglia di provare a mostrare ai nostri “fratelli in esilio” che è proprio qui, a casa nostra, nella terra che ci appartiene, che c’è più bisogno di menti creative, e soprattutto di gente che non ha paura di combattere per migliorare le cose! 

3. Che tipo di servizi offrite al vostro pubblico e chi è il vostro cliente-tipo? 

Per elencare i servizi di MyRoom forse non basterebbe un giorno, più che altro perché, pur avendolo concepito come un “contenitore” polifunzionale, le idee aumentano proprio in base alle necessità e ai suggerimenti dei nostri clienti!
Partiamo dalla postazione lavoro in stile co-working fino ad arrivare alla sala riunioni; dalla sala lettura al set fotografico ma anche spazio espositivo e sala proiezioni.
Per quanto riguarda i clienti, il nostro “tipo” non appartiene ad una categoria precisa perché riteniamo che tutti possano avere bisogno di una “stanza fuori dalle mura di casa”! 

Il nostro obiettivo, infatti, è quello di offrire uno spazio creativo in continua evoluzione, che può essere personalizzato da tutti, che sia lo studente, il libero professionista o il pensionato; i nostri clienti possono così trovare la propria dimensione, noleggiando il nostro open space solo per le ore e i giorni che servono. 

4. Viste le sfide che la pandemia ha portato con sé, soprattutto per voi che siete una realtà nuova e particolarmente legata allo spazio fisico, quali sono state le iniziative che siete riusciti a organizzare nonostante le restrizioni?

La sfida più grande che ci ha lanciato questa pandemia è forse proprio quella di allontanarsi dal concetto di luogo fisico come qualcosa di statico; tutti gli avvenimenti di questo 2020 ci hanno dimostrato che dobbiamo vivere in maniera dinamica, provando ad abbracciare la resilienza come uno stato mentale in primis. Dirvi che va alla grande e che siamo riusciti a organizzare tutto quello che abbiamo in mente sarebbe una grossa bugia, ma la verità è che le restrizioni hanno obbligato anche noi a ridimensionare molte idee e ad accantonarne altre. Diciamo che il nostro progetto va avanti grazie alle postazioni di lavoro (ridotte per due terzi a causa dei decreti) e al noleggio dello spazio esclusivo in cui è possibile incontrare clienti, lavorare ai propri progetti o fare shooting. Ciò che nessuna pandemia può impedire è il tempo che abbiamo deciso di dedicare all’impegno sociale: abbiamo creato, infatti, una libreria condivisa per combattere lo spreco e incentivare lo scambio dei libri e, nel periodo natalizio, siamo stati coinvolti nella magica raccolta delle Scatole Scaldacuore. Insomma, proviamo sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno…! 

5. Qual è il rapporto della vostra organizzazione con il mondo dell’arte?

Dipende da cosa intendiamo per arte… 

Allora, noi siamo due persone molto creative perché abbiamo un bisogno viscerale di costruire, sperimentare e giocare, e forse per noi l’arte è proprio questo. Flavio si diletta a costruire mobili, come quelli che arredano MyRoom, Sere dipinge enormi quadri astratti e sgomita nel difficile mondo dell’arte contemporanea. Se, invece, ci riferiamo al business dell’arte, la nostra volontà è proprio quella di tenerci alla larga perché è impensabile che oggi un artista debba pagare qualcuno per diventare tale. Per noi, infatti, l’arte non ha bisogno di queste dinamiche, ha solo bisogno di persone che “credano” in essa. Quello che stiamo cercando di fare nel nostro piccolo è proprio questo, continuare a credere nell’arte offrendo una vetrina, uno showroom, uno spazio creativo e culturale a chi non ha un “posto” per mostrarsi al mondo. E’ da qui infatti che prendono forma i nostri concorsi gratuiti (come My2020 o PostCovidView) e la nostra formula per le esposizioni che sveleremo più avanti, non appena i decreti permetteranno di ritornare ad organizzarle!

6. Concentrandoci sul progetto My2020, come è venuta alla luce l’idea del concorso e in cosa consiste? 

My2020 è un’idea venuta fuori prima di Natale e rappresenta la nostra seconda Open Call da quando abbiamo aperto. E’ nata durante una classica chiacchierata sul divano di casa, dopo aver finito di lavorare, stanchi ma consapevoli che di “lavorare” non smettiamo mai. 

Facendo il solito bilancio di fine anno, abbiamo considerato quante cose avessimo fatto fino a quel momento e a quanto il 2020 sarebbe rimasto nella storia. Sentivamo la necessità di chiedere agli altri come avessero vissuto quest’anno così complesso e che non poteva avere come protagonisti solo mascherine, incertezze o dpcm! 

Abbiamo scritto il bando rivolgendoci a tutti e chiedendo, in pratica, di conoscere le storie, le emozioni e le sensazioni di chi desidera raccontare il proprio anno attraverso ciò che delle volte è più esplicativo delle parole: un’immagine. My2020 rappresenta un dialogo silenzioso tra noi, gli altri e il 2020, un po’ come quando dipingi un muro, in cui nei tuoi pensieri ci sono delle immagini che “proietti” su quella parete bianca… 

7. Viste le sfide di questo 2020, siamo tutti impazienti per un migliore anno a venire. Quali sono i vostri obiettivi e le vostre speranze per il futuro?

Obiettivi tantissimi, ma non ve li sveliamo altrimenti non abbiamo più niente da raccontare… 😉 

Speranze ancora di più, e sicuramente al primo posto vorremmo che la situazione sanitaria mondiale ritrovasse l’equilibrio che ha perso; poi, oltre alla fine di lockdown e zone “colorate”, ci piacerebbe che tutte le attività devastate da questo ultimo anno, ripartissero più forti di prima. In ultimo, ci auguriamo che possa nascere una nuova consapevolezza, alimentata da empatia e solidarietà che ci porti a vivere in un mondo in cui le persone diano importanza alle piccole cose… 

Ah, dimenticavamo, vorremmo anche tornare a riabbracciare i nostri familiari e amici senza paura, stando vicini, anzi, vicinissimi, vivendo con la spensieratezza tipica dei momenti di condivisione. Forse troppi desideri?! Si, forse si, ma siamo dei sognatori e non riusciamo a fermarci mai, altrimenti non avremmo mai aperto MyRoom!

 

Ringraziamo i ragazzi del team di MyRoom per le loro brillanti risposte e auguriamo loro un proficuo 2021, sia per quanto riguarda le nuove iniziative che siamo impazienti di scoprire, sia per la ripopolazione del loro spazio fisico!
Visitate il loro sito per ulteriori informazioni sul loro spazio creativo e polifunzionale.

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