Il lavoro grafico di Francesco Messina è costantemente influenzato dai media che ogni giorno bombardano tutti noi di notizie di ogni genere. La variabilità delle informazioni provocano in lui delle vere e proprie spaccature d’animo e flussi di coscienza alterati. I nostri occhi, afferma il giovane artista siciliano, “restano passivi alla morte, al sesso, alla politica e alla violenza” senza porre alcun confine tra un argomento e l’altro. L’immediata conseguenza nelle sue opere è la presenza di una figura destrutturata, spezzata incastrata in un disordine visivo e compositivo dove solo lui trova ordine.
Il lavoro del digital artist Messina è influenzato per ovvie ragioni dalla filosofia del Decostruzionismo di Derrida che ai suoi occhi è in grado di fondere
attualità e passato, vita e morte, pace e guerra.
In una sola opera, dunque, l’artista siciliano fonde influenze “pop” tratte dalla cultura dei media e ascendenze filosofiche. Il tutto si trasforma in una ricerca spasmodica di equilibrio che sembra non arrivare mai, a tal proposito Messina afferma “sento che il mio lavoro è pronto quando tutti i pesi dei colori formano un’armonia, come una formula chimica che definirei cromatica”.
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