BEST PRACTICE MADE IN SUD: Giardini Condivisi

Vogliamo proporvi un intervista a Giardini Condivisi, un progetto che consta di due interventi legati al mondo dell’arte e della natura volto a creare occupazione giovanile: scopriamone i dettagli.

Cos’è Giardini Condivisi?

Giardini condivisi è un progetto cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Gioventù e Servizio Civile Nazionale, a valere sui fondi PAC (Piano Azione Coesione) misura “Giovani per il sociale”.
Nello specifico il progetto mira a creare un’innovativa startup per l’inclusione di giovani Under 35 nel mondo lavorativo attraverso due interventi.
Il primo, relativo alla creazione di una Compagnia di Teatromusica stabile che prende il nome dal TeaTroTascabile presente nei locali dell’associazione PyKa Onlus.
Ambizioso progetto, portare in scena cinque piéce teatrali, tre favole in musica inedite, il tenace soldatino di stagno – la regina delle nevi – il brutto anatroccolo, musicate da Marcello Biondolillo sui testi prodotti dal laboratorio di scrittura creativa e due riduzioni di opera buffa, il barbiere di Siviglia e il flauto magico arrangiate in chiave pop e rock con l’intento di riavvicinare al teatro lirico i giovani under 20.
Il secondo, relativo alla creazione del primo giardino sensoriale di Palermo, sempre nell’area esterna alla sede dell’associazione, nel quale natura e installazioni artistiche interagiranno attraverso i cinque sensi, mettendo il diversamente abile in situazione di normalità.
Pensato come ideale completamento del teatromusica interno, sarà luogo preposto a performance estive formali e informali oltre che sede di laboratori per tutti.

Chi può partecipare al progetto e in che modo?

Possono partecipare i giovani dai 16 ai 30 anni inviando alla mail infogiardinicondivisi@gmail.com il modulo di iscrizione scaricabile dalla pagina Facebook giardini condivisi o dal sito www.cerism.eu, indicando a quale laboratorio intende partecipare. A partire dal prossimo fine settimana e il successivo, si procederà alla selezione degli iscritti attraverso un’audizione/provino.

Come è nato il progetto e quali obiettivi si pone?

Il progetto è stato pensato per creare concrete opportunità lavorative. Al termine della formazione é nostro intento circuitale nei teatri regionali e nazionali le pièce realizzate portando sul palcoscenico i giovani talenti con contratto di prestazione artistica.
Il giardino sensoriale invece, sarà luogo in cui i laboratori, gratuiti per i diversamente abili, si auto finanzierà con quelli fruiti dai normodotati desiderosi di apprendere e sperimentare, per i quali è previsto un piccolo contributo.

C’è qualche difficoltà che avete riscontrando nello sviluppo di questo progetto? In che modo l’avete superata?

Essendo all’inizio del progetto, mi riservo di rispondere alla domanda fra qualche mese. Certo é che abbiamo dovuto attendere tre anni per ottenere il cofinanziamento ma siamo fiduciosi di recuperare il tempo perso perché tutto lo staff è entusiasta di scendere in campo per “coltivare giovani talenti”.

Ci sono stati degli aspetti per cui, invece, avete subito ottenuto consensi e partecipazione?

Assolutamente di, stampa, radio, media in genere ma anche associazioni, hanno risposto positivamente al progetto dando ognuno con i propri canali risonanza alla conferenza stampa che si é tenuta il 22 marzo presso la Sala ONU del Teatro Massimo.
Anche il Sindaco L. Orlando, il sovrintendente del Teatro F. Giambrone e il presidente della commissione cultura G. Apprendi, hanno sposato la nostra iniziativa, permettendo di offrirla al territorio dal luogo preposto alla cultura musicale, il Teatro Massimo.


Giardini Condivisi, come anche Sicily & Sicilians, mira alla promozione e alla valorizzazione del territorio attraverso i giovani e l’arte; avete qualche consiglio da darci in merito al coinvolgimento dei giovani in progetti come il nostro?

La promozione dei giovani e del nostro territorio, é una priorità alla quale con seria attenzione dobbiamo guardare per dare concrete opportunità a quanti, troppo spesso negli ultimi tempi, si sono rassegnati a fuggire per coronare i loro sogni lavorativi.
Una sinergica strategia fra Enti locali, associazionismo, Università ed Enti preposti alla cultura, dovrebbero concretamente dialogare e perseguire obiettivi comuni.
La nostra terra, la nostra storia e le nostre menti se guidate con materna attenzione, possono essere volano di benessere economico.
Occorre tanta concretezza e correttezza, il resto viene da se.

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