La Pasta: storia del piatto più amato dagli italiani

Cari lettori, oggi apriamo uno spazio dedicato alla nostra passione più grande: la Pasta, quella con la P maiuscola.

Forse non tutti sanno che quando la pasta divenne un piatto molto diffuso nelle mense, “nobili e principesche d’Italia” si rifiutavano di mangiarne. Il motivo? Perché era una pietanza ancora mangiata con le mani.

Fu solo attorno al 1800, grazie ad un intraprendente ciambellano di corte di Re Ferdinando II, tal Gennaro Spadaccini, e alla sua geniale idea di utilizzare un arnese con 4 punte corte (la nonna della forchetta), che la Pasta fu servita anche nei pranzi delle corti di tutta Italia e da lì nelle corti di tutto il mondo.

Quando nasce la pasta?

La prima indicazione storica della pasta risale alla civiltà greca (la “laganon“). E’ certo però che furono i Romani a parlare per primi di “lagane“, simili alle attuali lasagne. La pasta come la intendiamo oggi noi, invece, si pensa abbia origini diverse. Dopo l’infondatezza della paternità di Marco Polo, si è scoperto che la pasta nacque tra la caduta dell’Impero Romano e l’avvento degli Arabi, in Sicilia!

Da dove nasce la pasta?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo disturbare il geografo arabo Edrisi, che nel 1154 nell’opera “Kitab-Rugiar” (Libro di Ruggero), descrivendo una zona definita come “alla destra di termini Imerese, nel luogo di TRABIA“. Edrisi disse che lì si producevano dei vermicelli chiamati “itriya” (una specie di spaghetto molto sottile) che potevano approvvigionare tutti i paesi fino in Calabria! Se gli arabi quindi conoscevano già questi Itriya, è pur vero che fu il cambio di tecnica ed ingredienti utilizzati dai Siciliani a condurre ad un prodotto nuovo, gli spaghetti appunto.

 Il primo formato di pasta furono i Maccheroni, il cui etimo si pensa derivi dall’arabo “mu-karana(tun)” che significa mettere in parallelo.

Una ricerca tradizionale siciliana: “Rancia e ciura”

Rancia e ciura” chiusesi, non è una brutta parola ma il nome di un esclusivo sfincione di Chiusa Sclafani. Cos’è lo sfincione? Un tipo particolare di pasta simile all’impasto della pizza, condito con salsa di pomodoro, cipolla, acciughe, formaggio – rigorosamente caciocavallo grattugiato -; questa è la ricetta palermitana, ne esistono poi diverse varianti secondo i gusti e le località, in particolare la “rancia e ciura”, letteralmente arancia e fiori, è un impasto più semplice in bianco aromatizzato e con le acciughe.

La scacciata

La Scacciata è una focaccia tipica del Catanese. Il suo ripieno e la sua forma variano da luogo a luogo. Se è rettangolare, bassa e schiacciata è chiamata “Scaccia” o “Scaccetta“; se è rotonda, spessa e ricca nel ripieno è detta “Mpanata“.

Il ripieno è in genere semplice, ma può essere anche più o meno elaborato; sono però tutte preparazioni cotte dentro una crosta di pasta di pane, il cui ripieno può essere crudo o parzialmente precotto.

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Se vi è venuta l’acquolina in bocca non potete fare altro che venire qui nella nostra splendida isola ad assaggiare un delizioso piatto di pasta (meglio se spaghetti) al pomodoro! Non ve ne pentirete!

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