Animacorale è un progetto siciliano che da spazio ai giovani e che punta a diventare un’azienda agricola di qualità che si fonda su valori saldi e sulla produzione di ottimi vini. Scopriamo in questa intervista rivolta a Valentina Tutone che l’obiettivo è molto vicino! Leggi tutto “MADE IN SICILY: Animacorale e i vini siciliani”
BEST PRACTICE MADE IN SUD: Nomadica_Sicilia
Nomadica_Sicilia è un progetto di un’associazione siciliana omonima, che nasce per individuare e raccogliere le opere audiovisive realizzate da ragazzi siciliani di età compresa tra i 16 e i 24 anni.
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Centri d’innovazione in Sicilia
Arte, cultura, ICT, fashion… sono davvero tanti i settori in cui la Sicilia è molto più ricca di innovazione di quanto mai si possa pensare! Come ben sapete ormai, in questi mesi abbiamo cercato, mappato, intervistato i più significativi ed importanti centri d’innovazione che abbiamo nella nostra bella Sicilia e ora abbiamo pensato di farvi appositamente una mappa. Sono davvero tanti i giovani che, seppur affrontando mille difficoltà, lottano per realizzare il loro sogno rimanendo allo stesso tempo in Sicilia, terra non nota per la sua innovazione; noi d’altro canto ovviamente non possiamo che esserne super-fieri!
Speriamo che tramite questa mappa riusciate ad identificare meglio questi poli innovativi e chissà…magari a breve deciderete di andare a visitarli! 🙂
Mentre noi continuiamo la nostra ricerca in lungo e in largo (l’innovazione non finisce mai!), voi godetevi intanto questi nostri piccoli suggerimenti…
I progetti che abbiamo selezionato sono frutto di idee innovative di giovani siciliani di talento e si concentrano nelle più importanti città dell’isola. Qui di seguito trovate l’elenco.
Per la Provincia di Palermo al momento abbiamo selezionato:
- Orto Capovolto
- CreativeMornings/Palermo
- Polline art
- Itti_Co/Lab
- Ludwig
- Retake Palermo
- Nomadica_Sicilia
- Sartoria Italiano
- Green Lab
- Wiad
- Trasformazioni
- Bookingbility
- FabLab
- Giardini Condivisi
- Caffè Morettino
Per la Provincia di Catania invece ecco qui il progetto scelto:
Per la Provincia di Agrigento abbiamo infine:
- PastActivity
- Qui rip le Tue Ceneri
- Farm cultural park
Per la Provincia di Ragusa abbiamo:
Per la provincia di Caltanissetta:
Per la Provincia di Siracusa infine:
Conoscete altri centri d’innovazione nella nostra Sicilia e volete farcelo sapere? Siete andati in quelli che vi abbiamo segnalato e volete raccontarci la vostra esperienza? Scriveteci qui!
BEST PRACTICE MADE IN SUD: Ludwig
Quello che stiamo per presentarvi oggi è un progetto made in Sicily che vi cambierà la vita o perlomeno faciliterà sicuramente le vostre traduzioni in inglese. Grazie ad un gruppo di giovani siciliani nasce Ludwig, un motore di ricerca linguistico che ti aiuta a scrivere in un inglese perfetto e che prende il nome da un celebre filosofo. Il cugino italiano di Google, così come lo definiscono i suoi creatori, sta lentamente ottenendo così tanto successo che presto sarà disponibile per cellulare e tablet. Sappiamo bene quanto il percorso di una start-up verso il successo sia difficile e pieno di sfide, soprattutto se si decide di puntare su di un progetto innovativo e restare allo stesso tempo in una terra come la Sicilia; ma proprio per questo vogliamo spronare i giovani e parlare di chi “ce la sta facendo”… così abbiamo rivolto alcune nostre domande a Daniele Tagliavia, uno dei membri del team della start-up creatrice di Ludwig.
In modo molto semplice, cos’è Ludwig?
Ludwig è un motore di ricerca linguistico pensato per consentire a chiunque di scrivere in un perfetto inglese. É un sistema di supporto alla scrittura basato sull’imitazione di testi provenienti da fonti affidabili (giornali, pubblicazioni scientifiche, etc.). A noi piace descriverlo come un cugino di Google, specializzato in linguistica computazionale.
Perché avete scelto proprio questo nome?
Ludwig è il nome di battesimo di Wittgenstein, padre della filosofia del linguaggio e da sempre fonte d’ispirazione per il nostro progetto!
Dato il successo che state ottenendo, cosa vi aspettate che accada nei prossimi anni?
Difficile per una startup guardare così in avanti nel tempo. Nei prossimi mesi ci occuperemo di allargare la nostra già numerosa user base. Continueremo a sviluppare Ludwig per renderlo più performante. Il salto di qualità arriverà con il rilascio – ormai prossimo – delle app per tablet e cellulare.
Diciamo che la Sicilia non è la terra più facile dove fare innovazione ed è proprio per questo che “vi adoriamo”… ritenete che con un progetto così internazionale e tecnologico riuscirete a portare avanti la vostra iniziativa continuando a far base ancora in “terra sicula”?
Uno dei nostri obiettivi nel lungo periodo è crescere abbastanza da riuscire ad attrarre talenti da ogni parte del mondo, ma sappiamo che non sarà facile. Amiamo la Sicilia ma ci sentiamo comunque lontani dal cliché dei siciliani partiti con la valigia di cartone, tornati per cambiare le sorti dell’isola. Noi vogliamo che Ludwig cresca e che funzioni, se sarà in Sicilia ne saremo felicissimi, ma siamo pronti a spostarci anche al Polo Nord se necessario.
Intanto lavoriamo, cresciamo e quando sarà il momento decideremo.
Così come anche Sicily & Sicilians anche Ludwig nasce dall’idea di un gruppo di giovani siciliani. Cosa suggerite ai vostri concittadini che spesso a causa di varie difficoltà, rinunciano a realizzare il proprio sogno?
Come recita un adagio popolare siciliano “Cu nesci, arrinesci”. Oltre al trasloco fisico e sempre salutare ad altre latitudini, oggi anche internet aiuta. Permette di superare le barriere geografiche, sociali, economiche e infrastrutturali che impastoiano questa terra. Non ci sono bacchette magiche, né ricette valide per tutti. Le uniche cose che contano sono tantissimo impegno, una dedizione incrollabile ma soprattutto molto molto coraggio.
Per saperne di più vi invitiamo a visitare il sito ufficiale dei nostri amici: https://ludwig.guru
BEST PRACTICE MADE IN SUD: Orange Fiber
Se vi dicessimo che tra pochi mesi nei vostri negozi preferiti potrete acquistare capi d’abbigliamento fatti di agrumi ci credereste?
Ebbene sì, è proprio Orange Fiber il primo tessuto sostenibile creato utilizzando i sottoprodotti dell’industria agrumicola. Un progetto made in sud, nato quasi per caso grazie ad una foto apparsa sui social network che ritraeva un campo di agrumi abbandonato che spinge una giovane siciliana, appassionata tanto del mondo della moda e dei tessuti sostenibili quanto innamorata della sua Terra, ad avere questa entusiasmante idea “green”.
Puntando ad una produzione green, alla trasparenza e al completo rispetto dell’ambiente Orange Fiber si appresta ad essere il first mover del settore nel contesto italiano.
Per saperne di più su questa entusiasmante creazione abbiamo intervistato Adriana Santanocito, ideatrice del progetto ed Enrica Arena.
Cos’è Orange Fiber e quali le sue principali caratteristiche?
Risponde Adriana Santanocito – “Orange Fiber è il primo tessuto al mondo creato dagli agrumi”.
Esso viene realizzato a partire dal “pastazzo” d’agrumi, ossia quel residuo umido che resta al termine della produzione industriale di succo di agrumi e che ad oggi deve essere smaltito con importanti costi per l’ambiente e per le industrie di produzione.
Grazie all’innovativo processo brevettato, siamo in grado di sfruttare le potenzialità del pastazzo per l’estrazione della cellulosa d’agrumi atta alla filatura, trasformando questo scarto in un nuovo materiale capace di rispondere alle esigenze di sostenibilità ed innovazione del comparto tessile-abbigliamento e al bisogno dei consumatori di moda di avere accesso a prodotti capaci di coniugare etica ed estetica.
Le varianti di tessuto finora prodotte comprendono un raso e un popeline – ottenuti tessuto il nostro esclusivo filato insieme alla seta comasca e all cotone – e un twill 100% Orange Fiber, impalpabile e leggero, simile alla viscosa.
Per le produzioni future abbiamo messo a punto una serie di processi che ci consentono di produrre varie tipologie di tessuti, dai più strutturati ai più delicati, in modo da soddisfare tutte le esigenze di creazione dei brand di moda.
Come e quando è nata l’idea di creare un tessuto da un prodotto organico come l’arancia? Oggi a che punto siete?
Il sogno di Adriana Santanocito – ideatrice del progetto – è sempre stato quello di portare valore alla propria terra attraverso la creazione di un nuovo materiale per la moda, la sua grande passione.
Nel 2011, nel corso dei suoi studi in Fashion Design e materiali innovativi all’AFOL Moda di Milano, Adriana intercetta il trend dei tessuti sostenibili e decide di approfondire l’argomento nella sua tesi.
Parallelamente, entrando in contatto con i produttori di agrumi, rimane molto colpita dalla sofferenza del settore.
Una foto in particolare, condivisa sui social network da un amico comune, agronomo, che ritraeva un agrumeto abbandonato – ovvero in cui nessuno curava gli alberi né ne avrebbe raccolto i frutti – fa scattare la scintilla: perché non utilizzare gli agrumi per creare un tessuto innovativo e sostenibile capace di dare nuovo slancio al comparto manifatturiero italiano e generare valore per il territorio?
Dalla teoria esposta nella sua tesi, attraverso la collaborazione con il laboratorio di Chimica dei Materiali del Politecnico di Milano, riesce finalmente a provare la fattibilità del processo – per il quale deposita il brevetto italiano, esteso poi in PCT internazionale nel 2014 – ed arrivare alla pratica: creare una fibra dagli agrumi è possibile.
E’ durante lo sviluppo del processo, che scopre l’altra grave questione che affligge il settore agrumicolo siciliano: lo smaltimento dei sottoprodotti della spremitura – ovvero di tutto quello che resta dopo la produzione industriale di succo – che vale circa 1 milione di tonnellate l’anno in Italia – e la cui gestione comporta ingenti costi economici per le industrie di trasformazione e impatta l’ambiente.
A quel tempo condividevamo la stessa casa a Milano, città in cui anche io mi ero trasferita per studiare comunicazione e cooperazione internazionale, immaginando un futuro nell’imprenditoria sociale.
Mi parlò della sua idea e ne rimasi colpita: la sostenibilità e la tutela dell’ambiente ci hanno unite e da quel giorno lavoriamo fianco a fianco ad Orange Fiber, il primo tessuto sostenibile creato a partire dai sottoprodotti dell’industria agrumicola.
Attualmente stiamo lavorando all’ottimizzazione del processo di produzione industriale e alla prima commercializzazione del tessuto.
Entro la prima metà del 2017 contiamo di poter presentare al mercato i primi capi realizzati con il nostro esclusivo tessuto dagli agrumi da un brand di moda, che ne sposi i valori etici e dia forma al tessuto mostrandone le potenzialità.
Quanti e quali tipi di riscontri hai avuto del tuo progetto? Un maggiore interesse da aziende italiane o estere?
La nostra Orange Fiber ha suscitato e continua a suscitare molta curiosità e interesse da parte di aziende, brand e imprenditori appartenenti ai settori più disparati, dalla moda al tessile casa, dal packaging all’automotive.
Dal 2014 – anno di fondazione dell’azienda – in particolare, abbiamo raccolto numerose manifestazioni d’interesse da diversi top fashion brand italiani e stranieri, a testimonianza della grande richiesta da parte del comparto moda di nuovi materiali, innovativi e sostenibili del fatto che i nostri prodotti soddisfano le esigenze di innovazione, sostenibilità e qualità richieste dal comparto moda lusso.
Le arance sono l’oro della nostra isola e come tutti sappiamo gran parte di esse non entrano nel mercato e finiscono al macero. Tu hai capito come usare questo oro unendo la tradizione agroalimentare siciliana con la moda. Pensate, che altri progetti possano nascere da questa intuizione?
Note: Ci teniamo a precisare che per produrre i tessuti Orange Fiber non impieghiamo i frutti esclusi dal mercato del fresco e destinati al macero, ma i sottoprodotti agrumicoli, cioè tutto quel che resta al termine della spremitura industriale delle arance per la produzione dei succhi di frutta.
Negli ultimi anni la moda ha vissuto profonde trasformazioni, sia per quanto riguarda i processi produttivi che per la scelta dei materiali, prendendo sempre di più consapevolezza del suo impatto e del bisogno di ripensare i modelli per accontentare i consumatori e il mercato, sempre più attenti alla qualità e alla tutela della salute e dell’ambiente.
Con Orange Fiber intendiamo innanzitutto rispondere a queste nuove richieste offrendo un tessuto elegante e di qualità, capace di unire etica ed estetica e conservare intatte le risorse del pianeta per le generazioni future.
Crediamo che il nostro modello – basato sulla creazione di un nuovo materiale per la moda a partire dagli scarti alimentari – possa essere applicato anche ad altri prodotti alimentari e rappresentare una valida e più sostenibile risposta alla crescente richiesta di cellulosa per uso tessile da parte del mondo della moda – dovuta alla volatilità dei prezzi del cotone e del petrolio – preservando al contempo le risorse del pianeta per le generazioni future.
Dove volete che Orange Fiber arrivi tra qualche anno?
Nel medio termine prevediamo di continuare a testare, migliorare e scalare la nostra idea di business, sviluppando ulteriormente il nostro processo sul modello dell’economia circolare e consolidando la nostra presenza nel mercato dei tessuti sostenibili e innovativi.
Con Orange Fiber, infatti, vogliamo diventare il first mover italiano nel segmento dei tessuti sostenibili attraverso una produzione “green” di tessili cellulosici da fonti rinnovabili e creare un marchio tessile altamente riconoscibile e differenziato dagli altri per l’impegno nella tutela dell’ambiente e la trasparenza dell’intera catena di produzione.
SicilyandSicilians nasce con l’obiettivo di promuovere le eccellenze della nostra terra anche grazie alla valorizzazione dei più giovani e nello specifico dell’arte contemporanea delle nuove generazioni. Vuoi dirci la tua? Che consiglio/input vuoi darci?
Apprezziamo molto il progetto di Sicily and Sicilians e crediamo che possa rappresentare un’ottima vetrina per i giovani aspiranti artisti e imprenditori. La nostra esperienza ci insegna che fare rete e mettere a sistema le eccellenze del territorio – come vi proponete di fare – può fare la differenza nello sviluppo del proprio progetto, imprenditoriale o artistico che sia. Grazie al networking è possibile reperire le competenze necessarie a sviluppare la propria idea, acquisire partner affidabili e l’adeguata visibilità per emergere. Avanti così Sicily and Sicilians!
Mariaceleste Arena _ Pittura
Mariaceleste Arena disegna da quando era bambina, ha continuato quando frequentava al Liceo artistico e continua a farlo
facendo ogni cosa per migliorarsi giorno dopo giorno. Il suo lavoro ha un duplice obiettivo, uno primario finalizzato al bello/estetico, e il secondo si focalizza soprattutto sulla realtà in cui vive e la circonda quotidianamente. Attualmente, inoltre, sta vivendo una fervida fase di ricerca e sperimentazione.
Le tecniche che predilige sono la pittura ad olio, la tempera all’uovo, gli acrilici e per quanto riguarda il disegno trova interessante l’uso della china e dei pastelli.
Mariaceleste è un vulcano creativo ed è per questo che si cimenta molto volentieri anche in altre tecniche artistiche, come quella del mosaico realizzato con materiali di risulta, o si dedica alla realizzazione di decorazioni urbane.
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