[:it]Mappe tematiche come itinerari artistici siciliani.[:en]Thematic maps as sicilian artistic itineraries[:]

[:it]È noto quanto la Sicilia sia colma di luoghi culturali imperdibili e stimolanti, noi abbiamo pensato di raccoglierli in tre mappe tematiche che vi guideranno, come dei veri e propri itinerari, alla scoperta delle realtà artistiche più significative della regione.

Nella prima potete trovare le gallerie di arte contemporanea di Palermo, luoghi di esposizione, iniziative e laboratori, attenti a coinvolgere il pubblico rendendolo attivo e non solo spettatore.

La Gam, ad esempio, offre diverse attività a seconda delle esigenze dei diversi pubblici, laboratori per bambini, giochi educativi e visite a tema, attività didattiche indirizzate alle scuole, oltre che in italiano, anche inglese, francese, tedesco e spagnolo e visite guidate alla collezione, su prenotazione, per gruppi, anche in lingua straniera e nella Lingua Italiana dei Segni.

La seconda comprende, invece, i luoghi d’eccellenza e contaminazione culturale, sedi di collaborazioni che hanno generato e continuano a generare progetti di indubbio valore artistico e culturale.

Uno di questi è il Farm Cultural Park di Favara, primo parco turistico culturale costruito in Sicilia.
Sapevate che in uno dei suoi spazi è esposta l’unica mostra permanente del fotografo Terry Richardson?



Nella terza, le mostre collettive in corso in tutta la Sicilia.


E voi conoscete altri spazi, iniziative o mostre e volete segnalarcele?
Vi invitiamo a scriverci a in**@si****************.com 🙂

[:en]English version will be soon available! Stay tuned![:]

[:it]BEST PRACTICE MADE IN SUD. Retake Palermo… lezioni pratiche di civiltà[:en]BEST PRACTICE MADE IN SUD. Retake Palermo… practical lessons of civility[:]

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Ad aprile di quest’anno, dopo un anno di libera pratica, si è costituita l’Associazione di volontariato Retake Palermo.

Alcuni di voi si Retake Palermochiederanno “Retake… cosa???”. In realtà si tratta di una di quelle iniziative che “più utili non si può”. Da qualche tempo, infatti, giovani volenterosi, generosi e contrari alle chiacchiere da bar hanno iniziato un’attività di pulizia urbana.

Muniti di rulli, palette e scope ripuliscono lì dove qualcuno ha sporcato. Cancellano, con spugnette e sgrassatori, quelle orribili scritte disseminate tra panchine, pali della luce e, ahimè, monumenti cittadini.

Non hanno una bandiera politica o ideologica, ma soltanto un’immensa voglia di far veramente qualcosa per Palermo.

Cittadini con la “c” maiuscola impegnati nella lotta contro il degrado e nella valorizzazione dei beni comuni. Come dei moderni supereroi hanno una missione: rendere Palermo più bella e vivibile.

Dopo questa breve introduzione le domande che sorgono sono moltissime, soprattutto per chi come noi che con il progetto SicilyandSicilians puntano alla riqualificazione dell’immagine della Sicilia, ed è per questo che abbiamo deciso dRetake Palermoi farne almeno qualcuna a Marco D’Amico, Presidente dell’Associazione Retake Palermo.

Descriviti con tre aggettivi?

“Paziente, ostinato, curioso.”

Fai parte del team sin dalla prima ora o ti sei aggiunto in un secondo momento?

“Sono uno dei fondatori e l’attuale Presidente.”

Descrivi con tre aggettivi Retake?

“Inclusiva, solidale, artistica.”

Quando è scattata a te e ai tuoi compagni d’avventura l’idea di un progetto simile?

“Il 16 giugno 2015 quando nottetempo fu imbrattata con vernice spray la pensilina di una fermata del tram che sarebbe stato inaugurato da lì a poco. Quella mattina si diffuse sul web l’immagine di questa pensilina imbrattata e io e la mia amica Valeria Piazza (cofondatrice insieme a me di Retake Palermo) senza esitare un attimo, presi da una tremenda indignazione e da uno scatto d’orgoglio, andammo a comprare i prodotti e corremmo a ripulire la fermata restituendola come nuova a noi stessi e alla città. Da allora siaRetake Palermomo stati contattati da tanti cittadini che come noi hanno a cuore il decoro della propria città.”


In questo periodo di vita di Retake Palermo ti sei mai detto “niente, è tutto inutile…”?

“No mai, certo i momenti di abbattimento non sono mancati, per ultimo un paio di settimane fa quando un nostro lavoro è stato vanificato da un atto vandalico proprio la notte successiva. Ma in generale la demoralizzazione va via nel giro di poche ore, la voglia di riscatto è più forte.”

Al contrario, ci racconti un episodio che invece ti ha motivato ancor di più a continuare questa battaglia per la bellezza?

Retake Palermo“Qualche settimana addietro, tra una scritta e un’altra, ci hanno lasciato anche un messaggio preciso “Retake accura” (Retake stai attenta). Ma il tutto ha ottenuto il risultato opposto rispetto a quello che i vandali si erano prefissati, infatti il week end successivo eravamo molti di più per le strade a ripulire quelle scritte e la solidarietà da parte degli abitanti del quartiere
è stata massima. Una cosa del genere qualche anno fa non sarebbe successa, per fortuna Palermo sta cambiando.”


Ti sembra mai di lottare contro i mulini a vento?

“Ogni tanto ed è per questo che puntiamo ad obiettivi non eccessivamente grandi. Non vogliamo cambiare il mondo (almeno non a breve termine) a noi basta ripulire un marciapiede, un muro, un’aiuola, un palo, una panchina e convincere i cittadini a non risporcarli, nella visione che gli spazi comuni sono di tutti e non di nessuno, come molti credono.”

Come ti vedi tra dieci anni e, soprattutto, come ti immagini Palermo?

“Mi auguro che tra dieci anni associazioni come Retake non debbano più esistere e che i cittadini e l’amministrazione pubblica abbiano imparato ciascuno a fare la propria parte. Purtroppo la speranza si infrange con la realtà difficile in cui viviamo e quindi credo che questa dovrà restare una mia utopia ancora per moltissimi anni, anche se è innegabile e sotto gli occhi di tutti che il senso civico di molti palermitani, soprattutto negli ultimi anni, sia notevolmente migliorato. Certo, tanta strada ancora occorre fare.”

Sicilyandsicilians è un progetto culturale che ha come obiettivo il proporre una rilettura riqualificante dell’immagine della Sicilia attraverso la giovanissima arte contemporanea e al contempo di promozione dell’isola all’estero. Cosa pensi di progetti socioculturali come il nostro?

“Non posso che pensarne tutto il bene possibile. Sono convinto da sempre che la rinascita culturale e civica della Sicilia non possa che passare da progetti come questo nel quale vengono messi in luce i propositi che tendono a riportare la Sicilia
a splendori di cui in passRetake Palermoato è stata pervasa.”

C’è qualcosa che non ti ho chiesto e che avresti voluto dirmi?

“Ci siamo detti tutto, ma mi piace chiudere con una citazione: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di c
ome erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore” (Peppino Impastato).”

 [:en]English version will be soon available! Stay tuned![:]

[:it]Francesco Messina_ Digital Art[:]

[:it]pittura-francesco-messina-the-sad-king

Il lavoro grafico di Francesco Messina è costantemente influenzato dai media che ogni giorno bombardano tutti noi di notizie di ogni genere. La variabilità delle informazioni provocano in lui delle vere e proprie spaccature d’animo e flussi di coscienza alterati. I nostri occhi, afferma il giovane artista siciliano, “restano passivi alla morte, al sesso, alla politica e alla violenza” senza porre alcun confine tra un argomento e l’altro. L’immediata conseguenza nelle sue opere è la presenza di una figura destrutturata, spezzata incastrata in un disordine visivo e compositivo dove solo lui trova ordine.

Il lavoro del digital artist Messina è influenzato per ovvie ragioni dalla filosofia del Decostruzionismo di Derrida che ai suoi occhi è in grado di fondere
attualità e passato, vita e morte, pace e guerra.

In una sola opera, dunque, l’artista siciliano fonde influenze “pop” tratte dalla cultura dei media e ascendenze filosofiche. Il tutto si trasforma in una ricerca spasmodica di equilibrio che sembra non arrivare mai, a tal proposito Messina afferma “sento che il mio lavoro è pronto quando tutti i pesi dei colori formano un’armonia, come una formula chimica che definirei cromatica”.

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